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Ciclo seminari PA DEF copia 001

Una proposta di Manifesto

Tutti invocano il cambiamento delle amministrazioni pubbliche come condizione per uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Infatti, amministrazioni in grado di dare servizi di qualità in modo efficiente possono migliorare la competitività delle imprese e la qualità di vita dei cittadini. In una economia globale non di rado la differenza tra i Paesi è riconducibile al diverso livello di funzionalità delle amministrazioni pubbliche.

In genere i cambiamenti vengono collegati a riforme strutturali auspicate e richieste con forza dall’opinione pubblica, promesse dai partiti e dai movimenti che si candidano ai governi statali, regionali e degli enti locali, spesso inserite nelle deroghe dell’Unione Europea ai vincoli di finanza pubblica. Al riguardo si può dire che da un lato le riforme non sono sufficienti e dall’altro non  sempre sono necessarie.

Non sono sufficienti perché l’approvazione di riforme, di nuove regole sul pubblico impiego, sulla contabilità pubblica, sulla valutazione delle performance non possono determinare automaticamente la modificazione di culture e comportamenti consolidati nel tempo.

Non sempre sono necessarie perché è possibile un miglioramento anche senza riforme, a condizione che vi siano persone che a livello politico e dirigenziale sappiano utilizzare con autonomia, responsabilità e lungimiranza tutti gli spazi di miglioramento esistenti.

Più che il merito delle riforme (spesso producono divisioni), è utile comprendere quali sono gli elementi reali per rendere il funzionamento delle amministrazioni pubbliche più attento ai bisogni delle persone, nella identificazione degli spazi di autonomia, nella assunzione di responsabilità, nella disponibilità a rendere conto in senso ampio e completo di ciò che si è fatto ai diversi portatori di interessi economici e sociali (accountability agli stakeholeder, come si dice in inglese).

Chi intende superare la fase della facile critica a ciò che non va nel settore pubblico per diventare soggetto attivo e propositivo deve mettere in campo:

  • una reale volontà di cambiare e non semplici dichiarazioni
  • conoscenze specifiche sulle caratteristiche di amministrazioni che hanno la finalità di perseguire gli interessi generali e comuni
  • una esperienza che consente di distinguere le belle idee e i bei propositi dalle cose fattibili;
  • un potere decisionale all’interno delle organizzazioni, poiché solo la buona volontà non riesce a superare gli ostacoli che ogni processo di cambiamento propone
  • credibilità personale collegata anche alla coerenza
  • impegno e determinazione forte, costante e continuo
  • una etica del servizio che è difficile mantenere in una realtà nella quale spesso prevale la logica del potere tout-court e dell’apparire.

Il progetto: ciclo di seminari

Il ciclo di seminari “Resistenze al cambiamento. Minacce e opportunità per una riorganizzazione della P.A.”, frutto della collaborazione tra Divisione Government, Health Care and Non Profit della SDA Bocconi, puntOorg International Research Network e Forum PA, intende discutere questi temi, a partire dal libro di Luigi Massa (Viva o‘Re. Municipio e dintorni, introduzione di Luigi Maria Sicca, Prefazione di Elio Borgonovi, Postfazione di Carlo Mochi Sismondi, Napoli, Editoriale Scientifica, collana punto org) che riassume la sua esperienza come Direttore Generale del Comune di Napoli.

L’autore sviluppa questi concetti nella speranza che essi possano sostenere le migliaia di amministratori, dirigenti, dipendenti pubblici che continuano a fare il loro dovere, nonostante prevalgano nei media i messaggi negativi.

L’immersione nei contesti, nelle città che ospiteranno i seminari, consentirà di tematizzare questioni di fondo alle specificità di volta in volta incontrate, facendo dialogare il mondo accademico con chi opera sui territori, per un cambiamento realistico, lontano da facili ottimismi e orientato a uno sguardo di lungo termine.

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